Qual è il Roxy Bar che Vasco cantò in “Vita Spericolata”? Non certo quello che gestori senza scrupoli, giornalisti e media vogliono farci credere.
La notizia della chiusura del Roxy Bar di via Rizzoli a Bologna è esplosa su tutti i giornali e TG nazionali ed esteri come un uragano. I titoli vertevano soprattutto su: “Chiude il Roxy Bar che ha ispirato la canzone di Vasco” o “Chiude il Roxy Bar di Vasco Rossi”. Milioni di fans nello sconforto hanno aperto pagine Facebook per tentare di salvarlo… Ma per cosa?!? Per un bar di cui Vasco ignorava l’esistenza e dove è stato una sola volta in vita sua perché ce l’ho portato io?!
Ma ecco i fatti.
Subito dopo Sanremo, dove “Vita Spericolata” aveva simbolicamente vinto il Festival pur essendo arrivata ultima, volevo fare un articolo su Vasco per la rivista Tutti Frutti. Allora la mia forza di giornalista era che fornivo sempre qualche foto oltre agli articoli che scrivevo. Così andai a prendere Vasco nel capannone di Casalecchio dove viveva in quel periodo. Lui si è sempre fidato di me e quindi salì in macchina senza sapere dove lo stessi portando. Poi mi chiese:
“Dove andiamo a fare le foto?”
– Al Roxy Bar
“Il Roxy Bar?!? E dov’è?”
– A Bologna, in via Rizzoli. Perché non lo sapevi?
“No. Ma c’è un Roxy Bar vero?!?”
– Sì. Ma tu il nome da dove l’hai preso?
“Da Fred Buscaglione. Lui cantava che una bionda faceva il pieno al Roxy Bar e suonava perfetto per la canzone”.
Vero, la canzone era “Che Notte” e il personaggio di Fred, che cantava anche “Whisky Facile” e morì in un incidente automobilistico, era perfetto nel concetto della ‘vita spericolata’ che cantava Vasco.
Arrivammo al Roxy Bar. Parcheggiammo e iniziai a fargli delle foto. Davanti, dentro e anche nella scala che portava al bagno che poi negli anni sarebbe stato invaso dai graffiti lasciati dai fans. Anche il gestore volle una foto insieme a Vasco. Poi ce ne andammo.
Vasco non è mai più tornato in quel bar.
Quando Guido Elmi vide le foto, me ne chiese una da pubblicare nella busta interna dell’album “Bollicine”. Ecco come nacque il falso mito del bar bolognese. I gestori lo alimentarono molto abilmente, raccontando frottole ai fans di Vasco che arrivavano lì, del tipo: “Vasco? Era qui 10 minuti fa” oppure “Di sicuro nel pomeriggio passerà” o ancora “Ieri è venuto, oggi chissà” E così vendevano consumazioni e a caro prezzo. Addirittura ho letto oggi nel sito del Roxy Bar di Bologna che Vasco Rossi, quand’era sconosciuto, passava lì le giornate a cantare seduto a terra per i passanti… Pazzesco!
Incomprensibile poi l’atteggiamento dei media che continuano ad esaltare questo come il bar di Vasco, nonostante Tania Sachs (portavoce di Vasco) ed io continuiamo a dire che non c’entra nulla: hanno in mano una storia e, anche se sanno che è falsa, continuano a cavalcarla.
Evidentemente a nulla servono le prove, le mie foto, ma soprattutto il fatto che non esiste nessuna foto di Vasco in quel bar oltre le mie. Possibile che se era sempre lì, come sostengono i gestori, nessun fan si sia mai fatto una foto con lui?
Io purtroppo ne sono coinvolto perché ormai Roxy Bar è identificato con la mia trasmissione e il mio canale web e sono tantissime le persone che mi chiamano chiedendomi come mai sia fallito il “mio” Roxy Bar.
Comunque i miti, quelli veri, non falliranno mai e rimarranno per sempre nei cuori di chi li ha amati.
Scusa Red ma tu la tua trasmissione l’avresti chiamata “Roxy Bar”, se questo nome non fosse stato legato alla canzone più famosa di Vasco?
La vita spericolata mi ha portato a una forma di sclerosi.
Fanculo!
Almeno ho vissuto più di tanti .
Commenterei con le parole di Danzig:
“Madre, dìa tuo figlio di non percorrere la mia strada
Dì a tuo figlio di non ascoltare le mie parole…”